La Commissione ha da poco istituito il nuovo Fondo Europeo per la difesa.
È il primo programma dell’Unione che investe sulla ricerca e sullo sviluppo della difesa comune del continente.
L’obiettivo? Promuovere la competitività e l’efficienza dell’industria europea della difesa senza dispersione di risorse e riducendo, così, il rischio frammentazione dei prodotti e delle tecnologie in uso in tutto il territorio. A tutti gli stati membri, cioè, si intende assicurare uno standard di protezione alto ed omologato, senza disparità.
Il Fondo Europeo per la difesa finanzierà progetti di ricerca e fornirà supporto allo sviluppo industriale in tutto il suo ciclo. Dalla fase di ricerca a quella della creazione di un prototipo, dall’inizio della produzione stessa fino alla certificazione di ciò che è stato realizzato.
Ma, più nello specifico, come si sviluppa il programma? Quali sono le azioni ammissibili e finanziabili? Eccone alcune:
– quelle intese a creare o a migliorare conoscenze e tecnologie
– quelle che puntano alla sinergia tra i vari stati che possono condividere, ad esempio, scambi protetti di dati
– gli studi di fattibilità che tengano d’occhio anche la sostenibilità ambientale della produzione
– le attività di divulgazione o di sensibilizzazione sui temi della difesa comune.
E poi, ovviamente, sono finanziabili sviluppi, collaudi, qualificazioni e certificazioni di prodotti ritenuti idonei all’azione di difesa.
Il budget predisposto per il nuovo Fondo Europeo per la difesa è notevole, sfiora gli 8 miliardi di euro.
Di essi, 2 miliardi e 651 milioni sono destinati a sostenere la ricerca collaborativa nel settore della difesa, al fine di affrontare nuove minacce emergenti per la popolazione. I restanti 5 miliardi e 302 milioni finanziano invece progetti collaborativi di sviluppo delle capacità.
Ma chi può aderire al Fondo? Chi può proporre progetti di questo tipo?
L’accessibilità è limitata ai soggetti stabiliti in Europa o nei paesi associati, che abbiano sede in almeno tre stati e che non siano controllati da paesi terzi.
Le entità extra europee, invece, non potranno ricevere finanziamenti, ma partecipare a progetti di cooperazione.
Per scaricare la presentazione del programma europeo FONDO EUROPEO PER LA DIFESA, in formato pdf, clicca qui.
Per approfondire e ottenere tutti i dettagli, visita il sito.
Servizio offerto da Mario Furore, deputato al Parlamento europeo, membro non iscritto.
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