Titolo:
PR FSE+ 2021-2027. Finanziamento a fondo perduto per la creazione di percorsi di accompagnamento a persone in condizioni di vulnerabilità sociale. Edizione 2024.
Ente finanziatore:
Regione Basilicata
Obiettivi ed impatto attesi
Gli effetti economici e sociali provocati dalle recenti emergenze (crisi pandemica, conflitto in Ucraina, etc) hanno reso ancora più stringenti i temi della lotta alle povertà e all’esclusione sociale. Gli stessi assumono carattere d’urgenza nell’ambito delle politiche comunitarie e, in particolare, nell’attuale ciclo di programmazione. In quest’ottica assume ancora più peso il Pilastro europeo dei Diritti Sociali approvato dalla Commissione UE il 26 aprile del 2017, documento che secondo le intenzioni della stessa Commissione è destinato a servire da bussola “per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa”. Il documento ribadisce alcuni diritti già presenti nei trattati UE e nelle normative internazionali, integrandoli in modo da tener conto delle nuove realtà, presentandoli in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque (stipendi, dialogo sociale e coinvolgimento dei lavoratori, etc.) e protezione e inclusione sociale (tra cui reddito minimo, assistenza per i senzatetto e accesso ai servizi essenziali). I principi contenuti nel Pilastro pongono l’accento sulle modalità per affrontare i nuovi sviluppi nel mondo del lavoro e nella società al fine di realizzare la promessa, contenuta nei trattati, di un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale. In tale scenario il PR FESR FSE+ Basilicata 2021-2027 assume un ruolo strategico nel perseguire azioni che siano dirette a promuovere l’inclusione attiva, in particolare di quei segmenti della popolazione maggiormente vulnerabili, con l’obiettivo di migliorarne primariamente l’occupabilità e, al contempo, sottraendo soggetti a rischio di abuso e maltrattamento da contesti di co-dipendenza e dis-funzionalità familiari di origine multi-fattoriale.
L’obiettivo è quello di diminuire il numero di famiglie in condizioni di vulnerabilità e a rischio di esclusione sociale attraverso erogazione di servizi individualizzati a carattere sociale che consentano di creare o rafforzare le condizioni di partecipazione ai processi economici e sociali. Portando a sistema l’esperienza della precedente programmazione, l’avviso intende, quindi, promuovere la realizzazione e la sperimentazione di servizi sociali innovativi attraverso progetti di sostegno a nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente vulnerabili o oggetto di discriminazione.
In particolare, con il presente Avviso si intende attivare percorsi tesi a:
• sostenere i nuclei familiari più fragili garantendo la creazione di reti sociali in grado di accompagnarli nelle difficoltà che i recenti avvenimenti (crisi pandemica, Ucraina, etc) ha reso ancora più drammatiche e che corrono il rischio di ulteriore isolamento sociale e relazionale;
• promuovere il benessere delle famiglie, sia in relazione ai bisogni concreti legati alle attività della vita quotidiana sia con riferimento allo sviluppo e al sostegno delle competenze personali, delle risorse familiari e comunitarie, nella logica dell’empowerment e del partenariato, adottando un approccio di tipo proattivo in cui la famiglia e la persona possano riconoscersi come protagonisti, soggetti attivi nel proprio percorso;
• favorire una cultura della partecipazione, dell’accoglienza, della solidarietà e del mutuo aiuto tra le famiglie, attraverso un’attenzione al contesto della comunità nel quale mobilitare e valorizzare lo sviluppo di aggregazioni e di reti familiari e sostenere attivamente iniziative e progetti che valorizzino le risorse delle famiglie e delle persone e il loro sistema di relazioni; • offrire un sostegno dal punto di vista educativo e relazionale che aiuti i minori nei percorsi di apprendimento e sostenga l’intero nucleo familiare nella capacità di trovare strumenti per reagire alle difficoltà;
• sostenere e sperimentare la prevenzione precoce, anche in ambito scolastico, su temi legati alla violenza di genere, al disagio minorile e alle difficoltà relazionali ed educative, in un approccio partecipativo e di protagonismo dei minori e delle famiglie, anche al fine di favorire lo sviluppo di competenze relazionali fondate sul rispetto dell’altro e delle differenze.
I progetti dovranno essere articolati in fasi/azioni personalizzate in base alle aree di vulnerabilità, dall’orientamento all’accompagnamento e alla costruzione e rafforzamento di percorsi di crescita personale, di sostegno sociale, di occupabilità futura, di consolidamento educativo e pedagogico. Caratteristica dei progetti candidati dovrà essere la dimensione innovativa, riconducibile ad aspetti quali il modello operativo, la costruzione di sistema, l’integrazione delle risorse e delle competenze, l’individuazione di spazi e pratiche sociali, la governance dei processi, la sperimentazione di pratiche in grado di sostenere le vulnerabilità.
Criteri di eleggibilità:
I destinatari del presente Avviso sono i nuclei familiari multiproblematici e le persone in condizione di svantaggio e di particolare vulnerabilità sociale di seguito descritti, purché non beneficiari di altre misure di accompagnamento sociale connesse quali a esempio il Reddito Minimo di Inserimento, la nuova misura di inclusione ADI (Assegno di Inclusione) e altre misure similari, che rientrano nelle categorie potenzialmente titolari di certificazione della condizione di svantaggio.
Tenuto conto della necessità di garantire la complementarità e non sovrapposizione delle programmazioni e delle risorse disponibili, i destinatari degli interventi dovranno essere famiglie caratterizzate dalla presenza di:
a) persone svantaggiate, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della legge n. 381/1991;
b) richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione sociale ai sensi dell’articolo 18 del decreto legislativo n. 286 del 1998;
c) altri soggetti formalmente presi in carico dai Servizi Sociali comunali competenti, dal Servizio Sociale professionale degli Ambiti socio territoriali, da altre amministrazioni pubbliche o dai Servizi per l’Impiego caratterizzati da particolare vulnerabilità e fragilità con particolare riferimento a elementi quali la persistente inoccupazione, le condizioni di rischio per uso di stupefacenti e per altre dipendenze, la presenza di componenti con malattie croniche invalidanti e/o con doppia diagnosi, il rischio di micro-criminalità;
d) persone detenute negli istituti penitenziari, condannati e internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all’esterno, sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria con limitazione e/o restrizione della libertà personale, anche in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale;
e) persone disabili iscritte al collocamento mirato di cui alla Legge 68/1999; f) donne e minori vittime di violenza;
È considerato soggetto proponente il soggetto capofila di un partenariato costituito attraverso specifici accordi, già esistenti o da stipulare appositamente e vincolante per l’ammissibilità della proposta.
Essendo i Partenariati intesi in un’ottica di cooperazione attiva sin dalle fasi iniziali della progettazione tra i diversi partecipanti, gli stessi possono articolarsi su due livelli:
a) Livello “operativo”: si configura a partire da un piano di attività dettagliato con una suddivisione dei compiti specifici riferiti all’attuazione dei singoli percorsi. La figura del partner operativo è assimilata a quella del soggetto attuatore e ne condivide, per compiti specifici ad esso affidati, la responsabilità nella gestione e nell’attuazione degli interventi;
b) Livello di “sostegno e garanzia”: supporta gli interventi progettuali con i propri servizi radicati sul territorio di riferimento, fornisce le informazioni, i raccordi e i collegamenti necessari.
Gli organismi costituiscono di fatto una rete e, pertanto, non è necessaria la formalizzazione di partenariato, non gestendo, questi, risorse finanziarie derivanti da un’assunzione di oneri e responsabilità.
Possono partecipare al partenariato a livello “operativo”:
a) Soggetti del Terzo Settore che presentano alla data di pubblicazione del presente Avviso i seguenti requisiti: i) ii) iscrizione al RUNTS; sede legale ed operativa in Basilicata, risultante dal RUNTS; iii) possesso di competenze specifiche ed esperienza almeno triennale nelle aree tematiche oggetto dell’iniziativa.
b) Enti formativi accreditati di cui alla Legge Regionale 11 dicembre 2003 n. 33 con iscrizione nell’Elenco delle Sedi Accreditate della Regione Basilicata.
Possono partecipare, a livello di sostegno e garanzia, il cui ruolo è specificato in precedenza, gli Enti titolati al rilascio della dichiarazione delle condizioni di svantaggio, a titolo non esaustivo i seguenti Enti: a) Servizi sociali dei Comuni singoli e/o associati; b) Aziende Sanitarie Locali; c) Uffici del Ministero della Giustizia; d) altri enti pubblici che erogano servizi ai destinatari di cui all’articolo 3 del presente Avviso.
Contributo finanziario:
Per l’attuazione del presente bando la dotazione complessiva è pari Euro 4.000.000,00 (quattro milioni), a valere sul PR FESR FSE+ Basilicata 2021-2027, Priorità 8 -Inclusione sociale -ESO4.8 – Incentivare l’inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, e migliorare l’accusabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati – Azione 8.4.8. A- 3. Pari Opportunità.
Scadenza:
16/12/2024
Ulteriori informazioni:
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