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(Argomento 4): Proteggere i valori e i diritti dell’UE combattendo i discorsi e i crimini d’odio

(Topic 4): Protecting EU values and rights by combating hate speech and hate crime

Titolo:

Argomento 4): Proteggere i valori e i diritti dell’UE combattendo i discorsi e i crimini d’odio

(Topic 4): Protecting EU values and rights by combating hate speech and hate crime

TOPIC ID:

CERV-2024-CHAR-LITI-SPEECH

Ente finanziatore:

Commissione europea

Programma

Programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV)

Obiettivi ed impatto attesi:

Tutte le forme e le manifestazioni di odio sono incompatibili con i valori dell’UE e con i diritti fondamentali sanciti dall’articolo 2 del Trattato e dalla Carta. L’odio colpisce le singole vittime e i gruppi a cui appartengono, genera polarizzazione sociale e mette a tacere ampi settori della popolazione, indebolendo il pluralismo e minando i dibattiti pubblici democratici e rispettosi. Il mondo online ha amplificato gli effetti negativi dei discorsi d’odio. I crimini d’odio sono una violazione diretta del diritto fondamentale delle vittime alla dignità, all’uguaglianza e alla non discriminazione. La lotta ai discorsi e ai crimini d’odio è quindi una parte fondamentale dell’azione della Commissione per promuovere i valori dell’UE e garantire il rispetto della Carta. A livello europeo, la decisione quadro del Consiglio del 2008 prevede la criminalizzazione di alcune forme di discorsi e crimini d’odio. Inoltre, nel dicembre 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione in cui invita il Consiglio dell’Unione europea a estendere la base giuridica per la criminalizzazione a livello dell’UE ad altre forme di discorsi e crimini d’odio, oltre ai motivi razzisti e xenofobi già contemplati dalla decisione quadro. Negli ultimi tempi, l’Unione europea sta registrando un allarmante aumento dei discorsi e dei crimini d’odio, compresi gli attacchi fisici e online rivolti in particolare alle comunità ebraica e musulmana in Europa. La comunicazione congiunta “Non c’è posto per l’odio” conferma il forte impegno a intensificare gli sforzi dell’UE per combattere l’odio in tutte le sue forme, rafforzando l’azione in una serie di politiche. Come riconosciuto dalla comunicazione, le organizzazioni della società civile svolgono un ruolo cruciale nella lotta ai discorsi e ai crimini di odio, salvaguardando e promuovendo i diritti fondamentali. I progetti nell’ambito di questa priorità dovrebbero mirare a consentire alle organizzazioni della società civile di stabilire meccanismi di cooperazione con le autorità pubbliche, in particolare per sostenere la segnalazione e la registrazione di episodi di crimini e discorsi d’odio; per garantire il sostegno alle vittime di tali crimini e discorsi; e per sostenere le forze dell’ordine, anche attraverso la formazione o le metodologie e gli strumenti di raccolta dei dati. I progetti dovrebbero inoltre concentrarsi su attività volte a contrastare i discorsi d’odio online, tra cui la segnalazione di contenuti alle aziende informatiche, la progettazione di campagne narrative e di sensibilizzazione e attività educative per affrontare le sfide sociali dei discorsi d’odio online.

Si possono trovare le seguenti attività

Attività per aumentare la consapevolezza generale delle conseguenze sociali dell’odio e della polarizzazione e per affrontarne le cause profonde, in particolare nei settori dell’insegnamento e dell’educazione;

– Attività per consentire alle organizzazioni della società civile di lavorare in sinergia con le autorità competenti per sostenere la segnalazione e la registrazione degli episodi di odio, anche con un focus su motivi specifici, e per contribuire alla creazione di metodologie e meccanismi di raccolta dati;

– Attività volte a garantire il sostegno alle vittime di discorsi e crimini d’odio, incoraggiando le denunce, fornendo un aiuto pratico nella ricerca di un risarcimento e un supporto psicosociale sensibile al genere;

– Attività a sostegno dell’applicazione della legislazione esistente che vieta i discorsi e i crimini d’odio, anche attraverso la formazione di professionisti delle forze dell’ordine e della giustizia;

– Attività per elaborare coalizioni o piani d’azione nazionali o locali contro i discorsi e i crimini d’odio, e per stabilire o rafforzare meccanismi di cooperazione strutturata, in particolare tra le organizzazioni della società civile e le autorità pubbliche nell’ambito della lotta contro i crimini e i discorsi d’odio, anche per sostenere le indagini e le azioni penali e per proteggere le vittime; – Attività per migliorare la resilienza delle organizzazioni della società civile che lavorano per combattere il razzismo, l’antisemitismo, i discorsi e i crimini d’odio in tutte le sue forme, contro le minacce e in particolare gli attacchi informatici;

– Attività per affrontare i discorsi d’odio online, in particolare per monitorare la diffusione dei discorsi d’odio sui social media e gli “ecosistemi” dell’odio online, per segnalare i contenuti d’odio alle aziende informatiche e per progettare iniziative efficaci per prevenire e combattere i discorsi d’odio. Queste possono includere campagne o attività educative per affrontare le sfide sociali del discorso d’odio online.

Impatto previsto

Maggiore consapevolezza degli effetti sociali dei discorsi e dei crimini d’odio, compresa una più efficace sensibilizzazione di individui e gruppi a rischio di vittimizzazione per odio, aumentando così la consapevolezza dei loro diritti, anche attraverso le scuole e le attività educative;

– Maggiore conoscenza della legislazione europea e nazionale in materia di crimini e discorsi d’odio;

– Azioni nazionali o locali rafforzate per migliorare la capacità delle autorità, in particolare delle forze dell’ordine, di individuare gli indicatori di pregiudizio e di indagare e perseguire efficacemente i reati, anche attraverso la cooperazione tra più parti;

– Miglioramento delle metodologie di registrazione dei crimini d’odio e di raccolta dei dati;

– Meccanismi più efficaci per denunciare i discorsi e i crimini di odio e per mettere le vittime e i testimoni in condizione di farsi avanti;

– Maggiore assistenza alle vittime per accedere a un supporto specialistico, fornendo sia alle vittime che ai testimoni sostegno emotivo, aiuto pratico e informazioni;

– Maggiore conoscenza della diffusione e degli “ecosistemi” dell’odio sulle diverse piattaforme online, nei vari contesti nazionali e linguistici;

– Maggiore efficacia dei meccanismi di notifica e di azione da parte delle piattaforme online per consentire una rapida valutazione e rimozione dei contenuti di incitamento all’odio;

– Aumento della consapevolezza della popolazione generale riguardo ai discorsi d’odio e ai loro effetti negativi sulla democrazia e sul pluralismo;

– Maggiore resilienza delle organizzazioni della società civile nel portare avanti il loro lavoro contro i gruppi che incitano all’odio e maggiore capacità di rispondere agli attacchi.

Criteri di eleggibilità:

Per essere ammissibili, i richiedenti (capofila “Coordinatore”, co-richiedenti ed enti affiliati) devono:

– Per i candidati capofila (cioè il “Coordinatore”): essere persone giuridiche senza scopo di lucro (enti privati);

– Per i co-candidati: essere persone giuridiche senza scopo di lucro o a scopo di lucro (enti pubblici o privati). Le organizzazioni a scopo di lucro possono presentare domanda solo in partenariato con organizzazioni private senza scopo di lucro;

– Essere formalmente stabiliti in uno dei paesi ammissibili, ovvero:

– Stati membri dell’UE (compresi i paesi e territori d’oltremare (PTOM))

Altre condizioni di ammissibilità:

– Le attività devono svolgersi in uno dei Paesi ammissibili (Stati membri dell’UE);

– La sovvenzione UE richiesta non può essere inferiore a 75 000 EUR;

– Il progetto può essere nazionale o transnazionale; la domanda può coinvolgere una o più organizzazioni (richiedente principale e co-richiedenti).

I beneficiari e le entità affiliate devono registrarsi nel Registro dei Partecipanti – prima di presentare la proposta – e dovranno essere convalidati dal Servizio Centrale di Convalida (REA Validation). Per la convalida, sarà richiesto loro di caricare documenti che dimostrino lo status giuridico e l’origine. Altre entità possono partecipare in altri ruoli del consorzio, come partner associati, subappaltatori, terze parti che forniscono contributi in natura, ecc.

Composizione del consorzio

Le proposte devono essere presentate da un consorzio di almeno 1 candidato (beneficiari; non entità affiliate).

Durata

Di norma, i progetti devono avere una durata compresa tra 12 e 24 mesi. Sono possibili proroghe, se debitamente giustificate e attraverso un emendamento.

Contributo finanziario:

Il budget totale disponibile per questo invito è di 5.500.000 euro.

Bilancio del progetto

La sovvenzione UE richiesta non può essere inferiore a 75 000 EUR.

Budget del progetto (importo massimo della sovvenzione): Nessun limite.

La sovvenzione concessa può essere inferiore all’importo richiesto.

I costi saranno rimborsati al tasso di finanziamento fissato nella Convenzione di sovvenzione (90%).

Le sovvenzioni NON possono produrre un profitto (cioè un’eccedenza delle entrate + sovvenzione UE rispetto ai costi). Le organizzazioni a scopo di lucro devono dichiarare le loro entrate e, se c’è un profitto, lo dedurremo dall’importo finale della sovvenzione.

Scadenza:

18 settembre 2024 17:00:00 ora di Bruxelles

Ulteriori informazioni:

call-fiche_cerv-2024-char-liti_it.pdf (europa.eu)

Per scaricare questo bando, in formato pdf, clicca qui.

 

 

 

 

Servizio offerto da Mario Furore, deputato al Parlamento europeo, membro non iscritto.
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