Call for public authorities to improve their responses to (intersectional) discrimination, racism, antisemitism, anti-Muslim hatred and xenophobia, LGBTIQ-phobia and all other forms of intolerance
Titolo:
Chiedere alle autorità pubbliche di migliorare le loro risposte alla discriminazione (intersezionale), al razzismo, all’antisemitismo, all’odio anti-musulmano e alla xenofobia, alla LGBTIQ-fobia e a tutte le altre forme di intolleranza.
Call for public authorities to improve their responses to (intersectional) discrimination, racism, antisemitism, anti-Muslim hatred and xenophobia, LGBTIQ-phobia and all other forms of intolerance
Ente finanziatore:
Commissione europea
PNRR
MISE
Obiettivi ed impatto attesi:
Questa priorità è riservata alle autorità e agli organismi pubblici a livello nazionale, regionale e locale in qualità di lead applicant. Dovrebbe aiutarli a migliorare l’attuazione della direttiva sull’uguaglianza razziale e della decisione quadro sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia, della raccomandazione della Commissione C(2018) 3850 sugli standard per gli organismi per la parità, nonché a sviluppare e attuare piani d’azione nazionali per combattere il razzismo, la xenofobia e tutte le altre forme di intolleranza, In particolare, nelle conclusioni del Consiglio sulla lotta al razzismo e all’antisemitismo del 4 marzo 2022, gli Stati membri si sono impegnati a sviluppare piani d’azione nazionali contro il razzismo e strategie contro l’antisemitismo entro la fine del 2022. Le attività potrebbero comprendere : l’elaborazione di piani d’azione o strategie; la formazione di funzionari e/o autorità preposte all’applicazione della legge a livello nazionale, regionale o locale; il miglioramento delle pratiche di registrazione e di raccolta dei dati sulla parità negli Stati membri, in particolare sulla base del lavoro del sottogruppo sui dati sulla parità e dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali sui dati sulla parità; migliorare il sostegno sensibile al genere per le vittime di discriminazioni (intersezionali), in particolare sulla base della razza o dell’origine etnica, della religione o del colore della pelle, dell’antisemitismo, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere, dell’espressione di genere o delle caratteristiche sessuali, a livello nazionale, regionale o locale; affrontare il problema delle segnalazioni insufficienti; costruire la fiducia tra le comunità e le autorità pubbliche.
Impatto previsto
– Miglioramento delle capacità delle autorità pubbliche di indagare efficacemente, perseguire e condannare adeguatamente gli episodi di discriminazione;
– Miglioramento del sostegno alle vittime, maggiore consapevolezza dei diritti da parte dell’opinione pubblica e aumento del numero di episodi denunciati;
– Miglioramento della cooperazione e dello scambio di informazioni tra le autorità pubbliche (in particolare le amministrazioni comunali e regionali), nonché tra le autorità pubbliche e altri attori come le organizzazioni della società civile e i rappresentanti delle comunità, per migliorare le risposte alla discriminazione, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza;
– Miglioramento della conoscenza e della consapevolezza da parte delle autorità pubbliche e delle forze dell’ordine dell’impatto della discriminazione, del razzismo, della xenofobia e di altre forme di intolleranza e delle tendenze attuali, nonché una migliore comprensione delle varie forme di intolleranza e del quadro giuridico;
– Miglioramento del sistema di registrazione della discriminazione e di raccolta dei dati, un migliore approccio metodologico e una migliore cooperazione interistituzionale sulla raccolta dei dati;
– Sviluppo e attuazione efficaci di quadri, strategie o piani d’azione completi per prevenire e combattere il razzismo, l’antisemitismo, la xenofobia, la fobia LGBTIQ e altre forme di intolleranza.
Criteri di eleggibilità:
Per essere ammissibili, i richiedenti (beneficiari ed enti affiliati) devono: – essere persone giuridiche (enti pubblici o privati) – essere stabiliti in uno dei Paesi ammissibili, ossia: – Stati membri dell’UE (compresi i Paesi e territori d’oltremare (PTOM)) – Paesi non UE associati al Programma CERV o Paesi che hanno in corso negoziati per un accordo di associazione e in cui l’accordo entra in vigore prima della firma della sovvenzione (elenco dei Paesi partecipanti).
Per essere ammissibili nell’ambito della quarta priorità, le domande di sovvenzione devono inoltre rispettare tutti i seguenti criteri:
a) i coordinatori devono essere autorità pubbliche;
b) gli altri richiedenti devono essere soggetti giuridici (enti pubblici o privati) formalmente stabiliti in uno dei Paesi ammissibili o un’organizzazione internazionale.
c) Le attività devono svolgersi in uno dei Paesi ammissibili.
d) La durata massima dell’azione è di 24 mesi.
e) La sovvenzione UE richiesta non può essere inferiore a 100.000 euro.
f) Il progetto può essere nazionale o transnazionale.
g) La domanda deve coinvolgere almeno due richiedenti (il coordinatore e almeno un altro richiedente, che non sia un ente affiliato o un partner associato).
Composizione del consorzio
Le proposte devono essere presentate da un consorzio di almeno due candidati (beneficiari; non entità affiliate), che rispetti le seguenti condizioni:
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-: il coordinatore deve essere un’autorità pubblica di uno dei Paesi partecipanti al programma; gli altri candidati devono essere enti pubblici o organizzazioni private, debitamente stabiliti in uno dei Paesi partecipanti al programma, o organizzazioni internazionali.
Contributo finanziario:
Budget indicativo : EUR 4 000 000
La sovvenzione UE richiesta per tutte le priorità non può essere inferiore a 100 000 EUR. Non c’è limite massimo.
Scadenza:
20 giugno 2023 17:00:00 ora di Bruxelles
Ulteriori informazioni:
call-fiche_cerv-2023-equal_en.pdf (europa.eu)
Per scaricare questo bando, in formato pdf, clicca qui.
Servizio offerto da Mario Furore, deputato al Parlamento europeo, membro non iscritto.
disclaimer:
Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.
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